Intervento del Presidente 20/09/14

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Presentazione dell’

“Associazione Italiana Sindrome Pitt-Hopkins – Insieme di più – ONLUS”

sabato 20/09/2014 h 11.00 – Policlinico A.Gemelli

 

Intervento del Presidente Gianluca Vizza

 

Buongiorno a tutti.

 

Vi do’ il benvenuto con gioia e commozione, sperando che, se non dovessi controllare questa commozione, mi vogliate scusare.

 

Voglio cominciare dalla fine, dai ringraziamenti.

 

Voglio ringraziare a nome di tutto il Consiglio direttivo chi da’ senso a quest’evento, voi tutti intervenuti:

 

  • Tutte le famiglie di bimbi affetti dalla sindrome di Pitt-Hopkins che, nonostante tutto e tutti, sono venuti qui da tutta Italia;
  • Tutte le famiglie Pitt-Hopkins che, pur non essendo riuscite ad organizzarsi, ci hanno sostenuti ed incitati e sono qua con il cuore;
  • Tutte le altre famiglie Pitt-Hopkins a cui vorremmo dare un messaggio di speranza ed un abbraccio;
  • La Prof.ssa Zollino ed il Policlinico Agostino Gemelli che ci ospitano;
  • Il dott. Guido Castelli Gattinara, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e tutti quelli che hanno sviluppato la piattaforma Abilita;
  • Claudio Buttarelli, presidente MIR, che con entusiasmo ci ha incoraggiato, consigliato ed ha voluto condividere con noi tutta la sua esperienza;
  • Tutti i medici che hanno potuto e voluto intervenire, genetisti, neuropsichiatri, neurologi, pediatri, esperti in malattie rare, ho visto:
  • La dott.ssa Annabella Marozza dal Policlinico “S. Maria alle Scotte” di Siena;
  • La dott.ssa Chiara Pantaleoni dal Carlo Besta di Milano;
  • La dott.ssa Laura Reali da Roma;
  • La dott.ssa Roberta Di Scipio da Roma;
  • La dott.ssa Caterina Geremia dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma;
  • La dott.ssa Eleonora Beltramello da Vicenza;
  • La dott.ssa Marina Macchiolo dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma;
  • La dott.ssa Cristina Santoro dal Policlinico Umberto I di Roma;
  • La dott.ssa Nadia Mores dall’Università Cattolica di Roma;
  • Il dott. Nicola Venneri da Velletri;
  • Il dott. Polo Bonanni da Conegliano;
  • La dott.ssa Iolanta Bayer dall’Università Cattolica di Roma;
  • Il dott. Mario Sabatelli dall’Università Cattolica di Roma;
  • La dott.ssa Francesca Galas da Roma;
  • Il dott. Marco Falcolini da Roma;
  • Il dott. Giuseppe Gozzer da Roma;
  • Tutti gli atri che l’emozione non mi permette di riconoscere e di nominare. ƒVogliate scusarmi.
  • Tutti i professionisti che con dedizione e competenza seguono i nostri figli:
    • psicologi;
    • fisioterapisti;
    • infermieri;
    • logoterapisti;
    • insegnanti;
    • coordinatori scolastici.
      • Tutti i rappresentanti delle associazioni amiche, che da sorelle maggiori ci hanno preso per mano per aiutarci ad intraprendere questo percorso.
    • Voglio ringraziare chi ha permesso di realizzare questo evento:

      • la Dott.ssa Cristiana Giua che ha messo in campo tutta la sua professionalità e la sua tenacia;
      • don Ugo Quinzi che ci ha sostenuti spiritualmente e come web master;
      • tutti gli amici ed i parenti che, in questi mesi, si sono rimboccati le maniche e ci hanno aiutato con amore.

      Forse quest’ultima e` la parola chiave: 

amore

    .
    L’amore per i nostri figli che ci ha spinto fino a qua, a provare ad uscire dall’isolamento, a tentare di andare oltre, oltre i problemi quotidiani, oltre i nostri limiti, oltre tutto quello che spesso non ci permette di guardare lontano, non ci permette di provare ad sognare un futuro migliore per i nostri piccoli.
    Nel novembre del 2012, appena diagnosticato il “generico” ritardo psico-motorio, mia moglie Tiziana ha cominciato a parlare di voler fare qualcosa che andasse oltre i confini della nostra famiglia, per nostro figlio, per altri bimbi “speciali” e per le loro famiglie.
    Lei per prima, nonostante il dolore opprimente ed il buio in cui brancolavamo, ha sentito di dover andare oltre, di cercare di costruire in un desolante panorama di distruzione.
    Lei, nel mio cuore, ha cominciato a dare concretezza all’evangelico:
    “se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.”(Gv.12,24).
    Non so se un genitore possa arrivare a metabolizzare un dolore così grande, probabilmente provare a costruirci sopra è già un successo.
    Nel luglio del 2013 è arrivata la diagnosi di Sindrome di Pitt-Hopkins e ciò ha consolidato in noi la volontà di provare a fare qualcosa. Poi la stessa prof.ssa Zollino ci ha chiesto se fossimo interessati a costituire l’associazione e questo ha fugato gli ultimi dubbi.
    Ed ora eccoci qua, a presentare la nostra associazione.
    Non è un caso che utilizzi la parola nostra, non nel senso dei soci fondatori, ma nel senso di tutti noi che la vita ha voluto “intorno” alla sindrome.
    Solo se tutti proviamo a fare qualcosa possiamo avere qualche opportunità di cambiare un po’ il mondo, di migliorare la vita dei bimbi affetti dalla sindrome.
    Da questa coscienza il 5 agosto scorso, in 5 genitori, abbiamo costituito l’ “Associazione Italiana Sindrome di Pitt-Hopkins – Insieme di più”.
    Abbiamo riscontrato da parte delle altre famiglie tanta voglia di condividere, confrontarsi con chi sta vivendo la stessa situazione e costruire qualcosa per i nostri figli, con questa associazione vorremmo provare a rispondere a queste istanze.
    Vorremmo dare aiuto e sostegno ai bambini affetti da questa sindrome e vorremmo provare a creare prospettive future per loro. Il mondo fuori dalle nostre case spesso non li fa sentire tutelati ed accolti come dovrebbe.
    Il dover combattere continuamente per tutelare i diritti dei nostri figli, la coscienza che in tanti non hanno abbastanza forza, adeguati strumenti e troppo “timore reverenziale” nei confronti di chi dovrebbe essere a servizio del più debole ed invece certe volte sembra “approfittarsene”, ci ha spinto a voler creare qualcosa in cui trovare forza, coraggio e consiglio.
    Vorremmo sostenere la ricerca scientifica per provare a migliorare la qualità della vita dei nostri figli. Una malattia rara, purtroppo, non suscita abbastanza attenzione e non attrae l’adeguato interesse.
    Vorremmo diffondere la conoscenza della sindrome e le possibilità di intervento per aiutare i nostri piccoli ad avere una vita migliore.
    Vorremmo arrivare a tutte le famiglie in cerca di una diagnosi, a tutte le figure professionali che ruotano intorno ai bambini (medici, pediatri, maestre d’asilo, insegnanti di sostegno, fisioterapisti…) affinché conoscano i sintomi e le caratteristiche della sindrome di PH e si possa arrivare ad una diagnosi precoce.
    Vorremmo fare tutte queste cose, ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, per poter fare Insieme di più!
    Grazie.

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